Focus/ Attività fisica in gravidanza. Sì al movimento ma nel modo giusto

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Continuare come se nulla fosse o abbandonare ogni genere di attività fisica per timore di nuocere alla vita che si porta in grembo? Grazie a un’esperta ecco tutti i consigli per affrontare al meglio la gestazione senza rinunciare al movimento. Quando si parla di attività fisica le future mamme si dividono tra quelle paralizzate dalla paura di far del male al nascituro e quelle che continuano, almeno per i primi mesi, a fare esercizi come se nulla fosse. Fermo restando che una grande differenza la fanno le abitudini precedenti alla gravidanza, a spiegare quali le accortezza da adottare per trovare il giusto equilibrio è Giorgia Micheletti, medico specialista in Medicina dello Sport dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino Fmsi.

Tenere d’occhio il cardiofrequenzimetro
In generale, una regolare attività fisica aerobica può prevenire i disturbi di postura che affliggono le donne incinte, contrastare l’aumento di peso e mantenere in buona condizione l’apparato cardiovascolare. “L’obiettivo dell’attività fisica in gravidanza è quello
di mantenere il più alto stato di benessere nella massima sicurezza per la gestante e per il feto”, sottolinea Micheletti. Per qualunque
esercizio praticato, quindi, bisogna avere un occhio di riguardo per il cardiofrequenzimetro, per far sì che la frequenza cardiaca materna non superi i 140 battiti al minuto e che l’attività fisica, se intensa, non ecceda i 20 minuti di durata. Inoltre, “dopo il quarto mese di gravidanza sono sconsigliati esercizi a terra in posizione supina perché potrebbero ostacolare il ritorno del sangue al cuore”, spiega l’esperta.
Esercizi in acqua e ginnastica dolce
Con il progredire della gravidanza, il corpo della donna cambia: l’aumento di volume dell’utero e del seno provoca una mutazione degli equilibri. Ecco spiegato il tipico dolore alla schiena provato dalle donne incinte. Per contenere il fastidio, “spesso vengono
consigliati esercizi a basso impatto come passeggiare, nuotare o partecipare a corsi di ginnastica dolce e posturale”, ricorda Micheletti. Anche l’apparato respiratorio subisce dei cambiamenti durante la gestazione. Con l’aumento delle dimensioni del feto, infatti, il diaframma subisce una spinta verso l’alto e si riduce la riserva d’aria nei polmoni. “È quindi fondamentale controllare la frequenza cardiaca mantenendola del 25-30% più bassa rispetto ai valori ottimali del fitness aerobico – prosegue la specialista – Questo perché, anche se in rari casi, la maggiore affluenza di sangue nei muscoli potrebbe diminuire quella dell’utero e della placenta con conseguenze negative per il feto”.

Il giusto training fa bene al parto
L’attività fisica può venire in aiuto anche nel delicato momento del parto. È una buona abitudine infatti eseguire in ogni sessione di
allenamento esercizi specifici per il rinforzo del pavimento pelvico e lavorare con buona intensità sulla muscolatura che comprende
addominali, glutei e diaframma. “Questo garantirà forza ed elasticità al tessuto nel momento del parto e “spinte” più vigorose – assicura il medico – L’esercizio fisico in gravidanza, se praticato con costanza, ha un effetto benefico nel ridurre la percezione dolorosa e lo stress durante il travaglio”.

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